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    [CORRIDORI IN BORGHESE] Marco Tomi

    Allievi - 06 Dic 2010 
    [CORRIDORI IN BORGHESE] <b>Marco Tomi</b>

    Indicatore (AR) - Un rendimento costante con una leggera flessione in occasione del periodo estivo, dove come sappiamo si concentrano alcune delle gare piu' prestigiose per gli allievi: e' questa l'unica pecca che scalfisce appena la stagione ciclistica di Marco Tomi (nella foto, con la nuova maglia)che dopo l'esperienza positiva al Pedale Toscano passera' junior con il Gs Bottegone; una stagione da incorniciare con sei successi e tanti piazzamenti.
    Siamo andati a trovarlo nella sua casa di Indicatore, nell'hinterland di Arezzo.

    Sei vittorie e conferme a livello nazionale del tuo potenziale: un 2010 da ricordare. Qual e' il successo piu' bello?
    Se per successi parliamo di vittorie, allora penso alla prima gara (Coppa Giglio, ndr) perche' era il mio primo obiettivo stagionale, perche' si correva a Montevarchi e perche' il Pedale Toscano non l'aveva mai vinta. Ma sinceramente l'emozione piu' intensa l'ho avuta con il quinto posto ai Campionati Italiani di cronometro. Pero' ecco, non e' stata proprio un'annata da ricordare...
    Perche'?
    Credo di non essere stato fortunato: proprio dopo il Campionato Italiano ho avuto un problema al tendine del polpaccio che mi ha impedito di essere al 100% per piu' di un mese.
    Come al Campionato Toscano, per esempio.
    Esatto. Anche se in quell'occasione sapevo gia' prima di partire di non poter combinare niente di buono. Le delusioni piu' grandi sono venute dal Trofeo Feralpi, dove ho fatto un incredibile errore tattico, e dalla Coppa d'Oro, disputata con qualche linea di febbre poiche' in settimana mi ero allenato sotto la pioggia.
    Chi segue il ciclismo giovanile si era accorto delle tue doti atletiche gia' da alcuni anni. Ma nel 2010, ci hanno confidato i dirigenti del Pedale Toscano, e' stata notata una notevole maturazione mentale. Come pensi di esserci riuscito?
    Ho capito che se nelle gare di esordienti basta essere forti in volata, fra gli allievi bisogna essere competenti in tutto, e cosi' ho cambiato metodi di allenamento e visione di gara. E devo dire che ci sono riuscito grazie al Pedale Toscano, in particolare ad Aligi Pieri (il ds, ndr) e a Daniele Tortoli, che e' stato fondamentale per la mia crescita e che ringraziero' sempre per avermi fatto scoprire la cronometro.
    E hai capito anche quali sono le tue doti migliori?
    Non riesco a definirmi, ancora. Mi sento un po' come Boonen. L'unica cosa certa e' che non sono uno scalatore puro!
    Hai gia'  iniziato la preparazione?
    Si', per ora solo piscina. Saliro' in bici dalla seconda settimana di dicembre.
    Per il 2011 il Gs Bottegone ha costituito un vero vivaio in terra aretina. Che effetto ti fa avere come compagni ragazzi che fin dalla G1 sono stati avversari?
    Credo che sia un'esperienza che aiuti a crescere e maturare, all'inizio mi dara' una strana sensazione: sai com'e', dopo dieci anni di conflitti...
    Nella categoria juniores si cambia registro: ti abbiamo spesso visto prendere di petto la gara e mandarla nella direzione che volevi tu, dal prossimo anno non sara' cosi' semplice.
    Si', so che di la' occorre fare quello che dice il ds Milco Musetti. E io mi mettero' a disposizione della squadra volentieri, basta pero' che mi venga data la possibilita'  di emergere qualora dimostrassi di valere.
    Qual e' il ciclista a cui ti ispiri?
    Ho due idoli: Cipollini e Cancellara. (Un attimo di perplessita'  aleggia nella stanza) Eh si', in effetti possono sembrare opposti, ma sono accomunati dalla potenza che sprigionano sui pedali, una potenza che disarma gli avversari.
    Parliamo dei metodi di allenamento. Preferisci uscire solo o in compagnia?
    Se devo preparare gare importanti, preferisco solo. E seguo spesso le sensazioni, perche' ho imparato solo da alcuni mesi come si usa un cardiofrequenzimetro!
    Come ti piace passare il tempo quando scendi dalla bici?
    Adesso mi piace divertirmi. Sfrutto tutte le giornate possibili, soprattutto il sabato. Mi piace dimenticare la bici in questo periodo perche' so che poi dovro' dimenticarmi la bella vita. Spero di poter continuare a fare entrambe le cose, e di non diventare mai dipendente di nessuna delle due.
    Concludiamo. Un obiettivo per il 2011.
    Indovinare qualche corsa. E voglio farlo presto perche' voglio dedicare un successo a una persona per me importante che se n'e' andata da un mese circa. Mio nonno era il mio piu' grande tifoso, ma era anche il primo che mi rimproverava sinceramente quando avevo sbagliato.


    Luca Trippi







    Allievi - 06 Dic 2010